Caratteristiche ed impieghi della pietra arenaria

La pietra arenaria è una roccia sedimentaria clastica, formatasi per cementazioni di sabbie in periodi e strati differenti. Questa pietra è composta da granuli delle dimensioni medie di una sabbia, che possono avere varia composizione mineralogica in funzione all’area di provenienza. La forma dei singoli granuli permette di ipotizzare le origini del sedimento: i granuli marini e fluviali sono generalmente da angolosi a leggermente arrotondati, quelli fluviali sono angolosi e raramente poco lucenti, i granuli eolici sono arrotondati e levigati. Tra i grani più resistenti all’abrasione e all’alterazione chimica, abbondano comunemente quelli del quarzo, minerale che, proprio per la sua resistenza, è uno dei costituenti più comuni di queste rocce.

La matrice che riempie gli spazi compresi tra i granuli, detta cemento se cristallizzata, può essere di natura silicea, calcarea, argillosa, ferruginosa, gessosa, più frequentemente mista. La quantità di matrice/cemento permette di poter distinguere le arenarie da altre rocce sedimentarie di origine detritica.

  • peliti – se la matrice è presente in percentuali maggiori del 75%
  • grovacche – se la matrice è presente in percentuali comprese fra il 75% e il 50%
  • subgrovacche – se la matrice è presente in percentuali comprese fra il 50% e il 15%
  • areniti – se la matrice è presente in percentuali inferiori al 15% ed è presente cemento che litifica la roccia.

A seconda della compattezza determinata dal cemento, le arenarie si distinguono in forti o friabili.  Queste ultime presentano una giacitura a strati e colorazione mista tendente al grigio, rossastro, bruno-giallastro, verdognolo.

L’arenaria è un materiale di bell’aspetto e facilmente lavorabile, per questo motivo trova vasto impiego nell’edilizia, in particolare nella realizzazione di pavimentazioni esterne, rivestimenti ed elementi architettonici. Ne è un esempio il centro storico di Alghero, in Sardegna, che è stato interamente costruito in arenaria gialla proveniente dalle coste, compresi la muraglia e tutte le fortificazioni.

La nostra azienda è in grado di fornire la pietra arenaria in elementi per pavimentazioni quali lastre cubetti, oltre che in manufatti per l’arredo urbano. Richiedici una quotazione gratuita senza impegno contattandoci al seguente indirizzo di posta elettronica: info@europietregiardini.it.

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Pavimentazioni: alla scoperta delle piazze più belle, Trieste

Pavimentazioni: PIAZZA UNITA’ D’ITALIA – TRIESTE

Piazza Unità d’Italia è la piazza principale della città di Trieste, sulla quale fin dal Medioevo si affacciavano gli edifici pubblici comunali. La sua denominazione variò numerose volte nel corso dei secoli, da Piazza San Pietro (nome di una chiesa ivi esistente, demolita nella seconda metà dell’Ottocento), a Piazza Grande (per distinguerla da Piazza Piccola situata dietro il palazzo del comune). Nel corso della prima guerra mondiale venne denominata Piazza Francesco Giuseppe e, a partire dal 1955, con l’annessione di Trieste all’Italia, essa prese il nome di Piazza Unità d’Italia.

L’aspetto attuale della piazza è frutto della ristrutturazione attuata negli anni 2001 – 2005, quando la pavimentazione in asfalto venne sostituita con blocchi di pietra naturale in arenaria, elementi che vogliono ricordare i masegni che lastricavano anticamente la superficie di Piazza Unità d’Italia.

I palazzi che si affacciano sulla piazza, posti in senso orario dal lato mare sono: il palazzo della Luogotenenza austriaca (ora sede della prefettura), il palazzo Stratti, il palazzo Modello, il municipio, il palazzo Pitteri, il Grand Hotel Duchi d’Aosta ed infine il palazzo della compagnia di navigazione Lloyd Austriaco di Navigazione (ora sede della regione autonoma Friuli Venezia Giulia).

Su Piazza Unità d’Italia sono inoltre presenti i seguenti manufatti:

La Fontana dei Continenti, realizzata tra il 1751 ed il 1754, è formata da quattro statue allegoriche che richiamano i tratti degli abitanti dei continenti a quel tempo conosciuti (Europa, Asia, Africa ed America). Sulla sommità della fontana sovrasta una figura femminile alata e a braccia aperte che rappresenta la città di Trieste.

Poco distante dalla Fontana dei Continenti una colonna in pietra bianca sorregge la statua dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo. Quest’ultimo, nel 1719, istituì il porto franco a Trieste, dando così un notevole impulso al commercio e allo sviluppo cittadino.

Sul lato mare, infine, si trovano due pili portabandiera, donati nel 1932 dagli autieri della prima guerra mondiale, ove vengono effettuati gli alza e gli ammaina bandiera solenni.

Scopri il mondo di Europietre Giardini, da noi potrai trovare numerosissimi materiali per realizzare pavimentazioni in pietra naturale (lastre, basole, cubetti, ciottoli). Per saperne di più o per richiedere un preventivo contattaci al numero 0171/610337 oppure inviaci una mail all’indirizzo info@europietregiardini.it. Saremo lieti di soddisfare ogni tua richiesta!

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Tipologie di lavorazione superficiale della pietra naturale

La pietra naturale è un materiale impiegato in svariati ambiti, sia in spazi esterni che interni; in base al suo utilizzo, essa può assumere numerose tipologie di lavorazione sulla sua superficie.

La realizzazione del prodotto finito e pronto per essere applicato, avviene tramite diverse fasi che consistono nell’estrazione della roccia dalla cava d’origine, nella suddivisione in blocchi e in una seconda suddivisione in elementi di forma e dimensioni determinate. Una volta ottenuto l’elemento lapideo nel formato voluto, la fase di lavorazione finale consiste nell’applicare sul materiale il trattamento di finitura desiderato. Alcune lavorazioni superficiali, oltre a determinare il diverso aspetto e i vari gradi della colorazione, influiscono anche sulle prestazioni del prodotto, come la resistenza meccanica, la resistenza agli agenti esterni e l’isolamento acustico.

Le lavorazioni che conferiscono particolari caratteristiche alla pietra naturale sono:

SABBIATURA

Consiste in un’incisione della superficie per mezzo di getto di sabbia sotto pressione. Questa lavorazione conferisce al materiale un aspetto molto piacevole, cui si associa un deciso smorzamento delle tonalità di colore, che diventano più chiare e delicate. E’ un trattamento aggressivo, finora molto diffuso nel campo del restauro per asportare la patina dai rivestimenti lapidei anneriti dall’attacco degli agenti atmosferici e dall’inquinamento. Oltre che per le superfici, la sabbiatura viene frequentemente impiegata per realizzare scritte e decorazioni su targhe, monumenti, lapidi, ecc.

FIAMMATURA

Consiste in un trattamento termico della superficie lapidea che viene investita da un getto ad altissima temperatura da cui si ottiene una superficie in leggero rilievo, con un’attenuata cromia. La fiammatura tende a uniformare e mascherare i difetti del materiale. Questo trattamento termico è applicabile con buoni risultati su tutti i graniti e su alcune pietre su cui la temperatura e la forte velocità del flusso dal cannello provocano disgiunzioni, sollevamenti e distacchi di cristalli.
La fiammatura è efficace sui materiali composti da più minerali, mentre sui marmi, che non sono contraddistinti da coefficienti di dilatazione termica diversi da punto a punto, non ottiene in genere risultati soddisfacenti.
La fiammatura è spesso impiegata nei rivestimenti esterni poiché aumenta la resistenza alle aggressioni atmosferiche, soprattutto chimica, e all’erosione.

LAVORAZIONE A SPACCO

Superfici irregolari, rugose, a rilievo variabile si ottengono dalla rottura meccanica delle lastre che ne rende visibile la superficie naturale.
Esistono materiali che si presentano in natura già lastrificati, come la pietra di Barge ed il Porfido atesino. Altri, come l’Ardesia ligure e la pietra del Cardoso, sono sufficientemente compatte per produrre blocchi per segagione, quanto sfaldabili per percussione fino a spessori millimetrici. Per percussione si ottengono lastre di vario spessore dalla Pietra di Luserna e dalle Beole.

BOCCIARDATURA

E’ una tra le più antiche lavorazioni ad urto, esalta la tessitura del materiale, cui conferisce un aspetto rustico, scolpito e in rilievo. A livello cromatico la bocciardatura, così come la fiammatura, tende ad annullare difformità e variazioni.
Eseguibile su molti tipi di roccia, si presta per realizzare manufatti esterni, come scale, cordoli, pavimentazioni, grazie anche alla ridotta scivolosità delle superfici di calpestio. Tale finitura non è eseguibile sui bordi del piano che rimangono lisci. Questa lavorazione si esegue a mezzo della bocciarda, un martello a fitte punte piramidali, atto a scolpire la superficie sottostante. Questa percussione sottopone i materiali ad un notevole stress e richiede spessori maggiori per sopportare le sollecitazioni superficiali. Tuttavia, occorre considerare che tale lavorazione può causare l’indebolimento della struttura del materiale e l’apertura di micro porosità.

CALIBRATURA, LEVIGATURA E LUCIDATURA

La successione di queste lavorazioni si esegue in sequenza per eliminare le irregolarità della superficie (calibratura) e ottenere la finitura liscia (levigatura) o lucida. Quest’ultima è forse la finitura più diffusa, che accentua le qualità cromatiche e rende la superficie perfettamente riflettente. La lucidatura dei marmi è un processo chimico ottenuto con utensili abrasivi e acidi, che reagiscono formando una patina superficiale, prodotto dall’interazione tra i reagenti e il materiale stesso. I graniti vengono invece lucidati con un processo meccanico che utilizza abrasivi a grana progressivamente più fine.

SPAZZOLATURA

Lo spazzolato, è una lavorazione di recentissima introduzione. Si ottiene con apposite spazzole montate sulla linea di levigatura, conferisce al materiale una tessitura opaca, leggermente ondulata, con un effetto buccia di arancio. Estremamente compatta e piacevole al tatto, non di rado viene associata ad altri trattamenti come la fiammatura che, eseguita preventivamente, rende la superficie ancora più “morbida” e vellutata.

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I materiali lapidei: caratteristiche meccaniche

I lapidei sono rocce di forma e dimensione variabile che si possono classificare in magmatiche, se originate da cristallizzazione di magmi, sedimentarie, se generate da deposizione di sedimenti, o metamorfiche, se originate da aumenti di temperatura e pressione. Questa è la classificazione petrografica delle pietre naturali, basata sul solo criterio genetico.

La classificazione commerciale, invece, considera le peculiarità quali lucidabilità e lavorabilità caratterizzanti i lapidei stessi, che verranno quindi così suddivisi:

GRANITI (diorite, gabbro, granito, sienite, porfido, gneiss) rocce resistenti di natura silicatica, lucidabili;

PIETRE (basalto, arenaria, tufo, argilla, quarzite) rocce compatte o porose, non lucidabili;

MARMI (marmo, calcescisto) rocce compatte di natura carbonatica, lucidabili;

TRAVERTINI (travertino) rocce ricche di cavità, compatte e lucidabili.

Ora che ci siamo fatti un’idea generale riguardo alla classificazione dei materiali lapidei, possiamo procedere ad analizzare le principali caratteristiche meccaniche delle pietre impiegate nel settore dell’edilizia. Peculiarità che riguardano solo alcune delle capacità di sopportare le tensioni interne prodotte da forze esterne, in particolare:

RESISTENZA ALLA COMPRESSIONE: capacità di sopportare le forze che tendono alla rottura per schiacciamento, importante nel caso di realizzazione di murature. Le resistenze a rottura per compressione delle varie pietre variano moltissimo, passando da un minimo di 200 kg/cm2 (per alcune arenarie e tufi) fino ad un massimo di 2500-4000 per alcuni graniti, calcari compatti, porfiri quarziferi e basalti.

RESISTENZA ALLA FLESSIONE: consiste nella capacità di sopportare gli sforzi connessi all’incurvamento, importante soprattutto nel caso di manti di copertura, architravi o pavimenti sopraelevati.

RESISTENZA ALL’URTO: capacità di sopportare i colpi di un corpo contundente, rilevante nel caso di pavimentazioni e rivestimenti.

RESISTENZA ALL’USURA O LOGORABILITA’: capacità di sopportare l’attrito radente prodotto da corpi rigidi in movimento. In base alla loro logorabilità i lapidei si dividono in: poco logorabili (rocce eruttive), abbastanza logorabili (altre rocce scistose) e logorabili (rocce sedimentarie).

Al momento della scelta di un materiale lapideo è bene conoscere tutte le caratteristiche del prodotto stesso, al fine di considerare le prestazioni in base al suo futuro impiego ed indirizzarsi così verso la roccia più adatta alle proprie esigenze.

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Progettare un giardino: l’importanza della collaborazione

La buona riuscita di un progetto, in questo caso parliamo di un giardino, è il frutto dell’affiatamento di tutte le figure professionali coinvolte, unite per il perseguimento del medesimo scopo. Occorre iniziare il proprio progetto con le stesse ambizioni con cui in passato architetti, ingegneri, paesaggisti e muratori, hanno costruito ciò che noi oggi possiamo ammirare guardandoci intorno.

Analizziamo di seguito quali sono le figure necessarie per la progettazione e realizzazione del nostro giardino.

Il progettista

Il compito del progettista viene solitamente affidato al cliente, il diretto interessato. Quest’ultimo, se si sentirà inesperto, potrà in ogni caso farsi affiancare da un professionista. In caso contrario, il cliente dovrà assumere una doppia personalità, scindendo dall'”io cliente” all'”io disegnatore”, facendo in modo che il primo non influisca troppo sul secondo.

L’architetto

I progettisti si incontrano da subito, dal momento in cui si decide di procedere con la costruzione/realizzazione di un’opera. La figura dell’architetto dovrà rispettare le esigenze, i gusti e gli stili costruttivi richiesti dal cliente. Non dovrà inoltre interferire troppo con il progetto del paesaggista.

Il geometra

Questa figura professionale si occuperà delle utenze e farà sì che il paesaggista non commetta alcun errore. Il geometra dovrà quindi assicurare al cliente la qualità dell’aspetto costruttivo, per questo motivo va necessariamente interpellato in veste di tecnico per l’avanzamento del progetto, a patto però che non interferisca con l’aspetto artistico dello stesso.

Il progettista del verde

Per la buona riuscita di un giardino è anche necessario un bravo tecnico del verde. E’ bene quindi farsi affiancare da un vivaista o paesaggista con una buona esperienza sul campo che prenderà in considerazione molti aspetti tra i quali: la necessità o meno di luce da parte di una pianta, se la tessitura del terreno è adatta a un tappeto erboso di macroterme o microterme e così via.

Il giardiniere

Nel nostro caso la scelta del giardiniere è fondamentale. La sua figura dovrà costantemente dialogare con il progettista del verde, che a sua volta dovrà seguire diligentemente i lavori. E’ infatti necessario che il giardiniere capisca il senso artistico del progetto seguendolo sia in fase di realizzazione che di successiva manutenzione.

L’impresa edile

Anche la scelta dell’impresa edile è fondamentale per la buona  riuscita del nostro giardino. I collaboratori dovranno prestare particolare attenzione a numerosi aspetti come: non calpestare aiuole, non strappare le radici di esemplari centenari durante gli scavi per le fognature ed eventualmente posizionare la gru lontano all’esemplare più antico del giardino.

Con l’affiancamento di queste figure professionali la buona riuscita del progetto sarà garantita!

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Il giardino pensile, una soluzione per il verde

Il giardino pensile, denominato anche verde pensile, è un’area di suolo vegetale che non ha diretto contatto con il suolo naturale. Questa tipologia di giardino viene costruito al di sopra di una struttura architettonica piana o inclinata, ciò consente quindi di sfruttare terrazze sopraelevate, tetti di case, garage e parcheggi. Il verde pensile è una soluzione versatile dal punto di vista progettuale, poiché anche chi non dispone di un giardino, può ora concedersi un angolo verde.

La prima testimonianza di giardini pensili ci arriva direttamente dall’antica città di Babilonia, dove furono costruiti intorno al 590 a.C. dei veri e propri spazi folti e lussureggianti con prodigiosi sistemi di irrigazione. E oggi, invece, come si presenta un giardino pensile?

Esistono numerose tipologie. Analizziamo brevemente le principali:

ESTENSIVO: si sviluppa sulla copertura di un tetto, richiede una bassa manodopera e costi relativamente contenuti per l’installazione e la gestione.

INCLINATO: con questa tipologia di giardino è possibile sfruttare tetti in pendenza. Si tratta di modalità di realizzazione pensile più complicata in quanto si presenta la difficoltà di dare stabilità al piano inclinato.

INTENSIVO LEGGERO: viene identificato come giardino pensile per eccellenza, ovvero quello dove si cerca di riprodurre un normale giardino da terra su una superficie sopraelevata. Esso richiede una bassa capacità di resistenza al sostegno di carichi da parte della copertura.

INTENSIVO PESANTE: utilizzato principalmente come copertura per garage interrati, consente l’utilizzo di una varietà pressoché illimitata di piante decorative.

E’ bene anche sapere che i giardini pensili richiedono la predisposizione di un sistema di drenaggio dell’acqua che, oltre alla funzione decorativa, permette di migliorare il microclima del volume sottostante.

Realizzare un giardino pensile comporta numerosi vantaggi. Oltre ad essere un nuovo strumento di linguaggio architettonico, esso filtra l’inquinamento urbano e riduce l’anidride carbonica, limita la trasmissione di rumori all’interno dell’edificio, protegge il manto impermeabile prolungandone la durata, filtra l’acqua piovana inquinata ed aumenta la resistenza termica della copertura.

Insomma, realizzare un giardino pensile è più che vantaggioso…una soluzione versatile adatta a tutti!

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La pietra naturale, il materiale da costruzione più antico

La pietra naturale è probabilmente il materiale da costruzione più antico del mondo. Nel corso dei secoli e fino agli inizi del ‘900 è stata decisamente preferita, in ogni nazione, agli altri materiali da costruzione, ad esclusione solo di quei luoghi dove il reperimento del materiale lapideo era impossibile o troppo costoso.

La pietra, infatti, oltre ad essere del tutto naturale, è piacevole alla vista, ed inoltre ha delle qualità intrinseche che la rendono eccezionale dal punto di vista costruttivo, sia in termini statici che di duratura. Queste proprietà sono la durezza, il peso elevato, la resistenza al fuoco ed agli agenti atmosferici. Per durezza si intende la resistenza ad essere incisa, logorata o segata; inoltre da questa proprietà dipende anche la resistenza all’usura, caratteristica particolarmente importante per i materiali destinati alla realizzazione di pavimentazioni. In base alla durezza le pietre naturali si dividono in tenere (tufi, calcari tufacei), semidure (calcari ordinari, arenarie tenere) dure (tra cui le arenarie forti) e durissime (come graniti e porfidi).

Nel momento in cui si decide di utilizzare la pietra naturale per realizzare i propri progetti, è però molto importante seguire la tradizione locale, in quanto ogni tipo di materiale lapideo ha una struttura ed un aspetto particolare, che si ricollegano anche ad uno stile di costruzione adeguato. La pietra, proprio perché è un materiale naturale, si armonizza bene anche con gli spazi verdi, per questo motivo è molto adatta per la pavimentazione di viali e vialetti, l’erezione di muri di recinzione, la realizzazione di bordure per le aiuole o elementi decorativi per il giardino, come pozzi, fioriere o fontane.

Importante è anche la lavorazione della pietra stessa, che può presentare un aspetto più naturale (attraverso la spuntatura media o grossa a scalpello), oppure più elaborato (è il caso della bocciardatura fine o media).

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Pavimentazioni: alla scoperta delle piazze più belle, Roma

Pavimentazioni: PIAZZA DELLA ROTONDA – ROMA

Piazza della Rotonda, situata nel cuore di Roma, è conosciuta anche con il nome di Piazza del Pantheon, il famoso monumento circolare che la caratterizza.

Nella prima metà del XV secolo il pontefice Eugenio IV fece collocare al centro della piazza due piccole vasche, affiancate da due leoni di basalto che furono poi rimossi per far spazio ad una fontana rinascimentale, progettata dall’architetto Giacomo Della Porta nel 1575 circa, e modificata poi nel XVIII secolo. La fontana venne sormontata dal cosiddetto “obelisco macuteo”, un piccolo monolite dell’epoca di Ramses II ritrovato nel XIV secolo. Venne inoltre sostituita la base originale della vasca con una scalinata in travertino, avente cinque gradini dalla parte della basilica e due dall’altra parte per superare il dislivello della piazza.

Piazza della Rotonda venne utilizzata fino al 1847, nonostante i ripetuti divieti delle autorità pontificie, come mercato dei pesci e degli ortaggi. Fu proprio nel corso di quell’anno che venne sistemata la pavimentazione a sampietrini. In seguito, nel 1906, il fondo stradale assunse il ruolo di un salotto in quanto la piazza venne lastricata a parquet. Questo fu possibile grazie alla donazione da parte della comunità italiana di Buenos Aires, di parallelepipedi ignei provenienti dalle foreste argentine. Successivamente, nel 1950, le mutate esigenze di traffico imposero la sostituzione della pavimentazione lignea con l’asfalto.

Attualmente il selciato di Piazza della Rotonda è coperto interamente da sampietrini, questa area è completamente pedonabile ed è tornata ad essere un vero e proprio salotto pubblico, visitato tutti i giorni da migliaia di turisti che vengono affascinati dalla straordinaria bellezza di Roma!

Europietre Giardini commercia numerose tipologie di elementi per pavimentazioni, tutti esclusivamente in pietra naturale. Per saperne di più sui nostri prodotti visita il nostro sito www.europietregiardini.com e scarica i cataloghi tecnici in formato PDF! Per ogni tua eventuale richiesta non esitare a contattarci al seguente numero 0171/610337 o all’indirizzo email info@europietregiardini.it!

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Il porfido: origini, estrazione ed applicazioni

Il porfido è una roccia effusiva di origine vulcanica formata per il 65% da una pasta vetrosa o macrocristallina di fondo. La sua origine è frutto della riduzione di pressione e del rapido raffreddamento derivante dalla fuoriuscita del magma dalla crosta terrestre. In questa pietra sono immersi piccoli cristalli in percentuale variabile tra il 30/35%, i più abbondanti sono quelli di quarzo, notevolmente inferiore è la presenza dei feldspati, esigua è quella delle miche. Il porfido si può presentare con colori variabili, dal grigio chiaro, al rosso, al marrone.

Questa pietra naturale è particolarmente resistente sia al forte freddo sia a temperature decisamente elevate, per questo motivo viene spesso utilizzata per applicazioni esterne. Troviamo il porfido in vari tipi di pavimentazioni (bolognini, sanpietrini e lastre), soprattutto in centri storici, piazze e strade. Per le loro proprietà tecniche alcuni porfidi sono largamente impiegati nella realizzazione di elementi architettonici (come davanzali e scale) e nell’arredo da giardino (fioriere e fontane).

Il porfido era già utilizzato dagli Etruschi e dai Romani. Tale pietra ebbe ampio uso sia nell’arte sia in opere edili, grazie alle sue elevate caratteristiche tecniche di resistenza. I Romani chiamavano “porfido” una particolare varietà proveniente dall’Egitto,  da cave di proprietà imperiale sul Mons Porphyrites, un massiccio montuoso  situato nel deserto orientale egiziano. Si tratta di un materiale molto duro e difficile da lavorare, già utilizzato dai sovrani egiziani ed estremamente apprezzato per il suo acceso colore rosso, associato alla dignità imperiale. Il porfido era quindi impiegato per realizzare opere destinate all’imperatore e alla ristretta cerchia della sua famiglia.

Attualmente l’estrazione del porfido avviene in numerose località. In ognuna di esse possono variare il colore della roccia e la conformazione geologica del giacimento. La regione del Trentino è sicuramente uno dei più celebri luoghi di estrazione e lavorazione di questa pietra naturale. Il porfido di questa zona presenta una colorazione variegata, prevalentemente nelle tonalità del rosso, marrone, bordeaux, grigio e violaceo.

Europietre Giardini dispone di lastre ed elementi di arredo per il giardino in porfido. Per ulteriori informazioni contattateci inviandoci una email all’indirizzo info@europietregiardini.it oppure chiamateci al numero 0171/610337.

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L’importanza dell’arredo urbano: dalla progettazione all’installazione

Il tema dell’arredo urbano rientra a pieno titolo fra i fattori determinanti che contribuiscono a costruire l’identità di una città e del suo territorio. Ma che cos’è veramente l’arredo urbano? Non è solo un semplice inserimento di panchine, dissuasori e contenitori in uno spazio pubblico, ma è il frutto di numerosi studi precedenti di natura estetica e funzionale.

Appare evidente ed indispensabile la necessità di introdurre, in fase di pianificazione territoriale in qualsiasi paese o città, un piano di arredo urbano: uno studio di inquadramento analitico e di linee progettuali, che deve fornire indirizzi all’interno dei quali muoversi. Come in qualsiasi progettazione è necessario partire da una profonda ricognizione del territorio, dall’analisi della città, del tipo di fruitori, delle fasce d’età e delle funzioni che si richiedono all’arredo, che porteranno a definire aree diverse, ognuna con esigenze differenti.

L’obiettivo di un progetto di arredo urbano è quello di creare uno spazio di aggregazione che garantisca una particolare attenzione per il contesto e la valorizzazione delle sue forme. L’inserimento di elementi ed arredi di qualità ha l’obiettivo di ridefinire una nuova identità di una determinata area, dove quindi le persone appariranno incoraggiate e sosterranno volentieri una piazza ben attrezzata, studiata come un salotto urbano e resa più funzionale grazie all’introduzione degli arredi e del verde.

Ecco quindi l’importanza della progettazione dell’arredo urbano, non inteso come una disseminazione di oggetti nelle strade, ma concepito grazie ad uno studio integrato tra aspetti tecnici e funzionali della città. E’ necessario iniziare a definire l’arredo urbano come occasione di riflessione di un progetto, una serie di elementi che svolgono funzioni precise, in grado di caratterizzare lo spazio pubblico anziché banalizzarlo. Nulla viene mai lasciato al caso.

Fontane, fioriere, panchine, statue, dissuasori…scopri tutti gli elementi da arredo in pietra naturale disponibili nel magazzino di Europietre Giardini! Visita il nostro sito www.europietregiardini.com e scarica i cataloghi online in formato PDF! E se non trovi ciò che stai cercando non preoccuparti, possiamo sempre realizzare i tuoi progetti eseguendoli su misura appositamente per te!

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