Colori e sfumature, lo straordinario mondo del granito

Come già illustrato precedentemente il granito è una roccia ignea intrusiva estremamente dura e resistente, formatasi dal raffreddamento e dalla cristallizzazione di un magma basico fluido. La sua compattezza lo rende estremamente durevole ed impermeabile, resiste anche a temperature e condizioni climatiche sfavorevoli e non mostra i segni del tempo; peculiarità queste, che lo rendono impareggiabile nell’impiego edilizio.

A seconda della sua mineralogia e composizione chimica, il granito assume colorazioni e sfumature differenti. I colori principali nei quali possiamo imbatterci più frequentemente sono i seguenti:

Grigio/bianco: il plagioclasio è il minerale predominante in questa tipologia di colorazione. Il granito grigio/bianco è il colore più conosciuto ed utilizzato in ambito edilizio. I suoi principali impieghi interessano numerosi ambiti come l’arredo urbano (panchine, fontane, fioriere), l’arte funeraria (monumenti, tombe, cappelle), l’arredamento (caminetti, piani per cucine e bagni, lavandini, tavoli) ed infine l’edilizia civile ed industriale (pavimentazioni e rivestimenti interni ed esterni, pedate e alzate, colonne, zoccolini, davanzali, cordoli, balconi).

Rosa: composto principalmente da k-feldspato, il granito rosato è per lo più disponibile negli stati di Cina e Brasile. L’impiego di questo colore conferisce una luce morbida ed un aspetto elegante a tutto l’ambiente circostante.

Giallo: la sua composizione chimica vede una maggiore presenza di silice. Particolarmente reperibile in Brasile e Cina, questo colore viene spesso utilizzato nella realizzazione di pavimentazioni in cubetti, sogliedavanzali e numerosi elementi destinati all’arredo urbano (tavoli, panchine, fontane).

Nero: composto principalmente da biotite, questo colore viene estratto in abbondanza soprattutto in Australia, Svezia, India e Sud Africa. Il granito nero è semplice, brillante e particolarmente lucido.

I numerosi colori del granito rendono la pietra naturale stessa particolarmente versatile ed adatta ad ogni ambito. Insomma, utilizzare questo materiale può avere solo aspetti positivi…il tempo passa, ma il granito resta e preserva la sua bellezza originaria!

Grigio, rosa, giallo…vieni a scoprire tutte le colorazioni di pietra naturale disponibili nel magazzino di Europietre Giardini a Caraglio! Scegli il colore di granito più adatto alle sue esigenze e richiedici un preventivo gratuito!

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Armonia e rigorosità: la filosofia del giardino all’italiana

Il giardino all’italiana è uno stile di giardino che iniziò a definirsi nel X secolo, per poi affermarsi in maniera decisiva nel XV secolo. Avere un giardino non era certamente alla portata di tutti, esso rappresentava un segno fortemente distintivo per chi apparteneva all’alta società. La sua evoluzione partì infatti dalle ville dei nobili, che cercavano di rendere gradevole l’ampio spazio esterno alla propria disposizione attuando una particolare disposizione di fiori e piante. Verso la fine XVI secolo nacquero poi i primi giardini botanici, utilizzati con lo scopo di raccogliere specie floristiche provenienti da tutte le parti del mondo. Solo nell’Ottocento furono realizzati i primi parchi pubblici ove tutti poterono godere di uno spazio esterno estremamente bello e ben organizzato.

L’evoluzione del giardino all’italiana perfeziona nel corso del tempo la sua architettura e le forme diventano sempre più aggraziate. Laddove ci si imbatte in forme più rigorose e squadrate, ci si riferisce al tempo del rinascimento; nel giardino barocco, invece, le forme seguono linee più morbide e sinuose. E’ proprio in quest’ultimo periodo che il giardino iniziò ad essere arricchito attraverso l’inserimento di cascate sculture ricavate dai bossi, diventando così un luogo stimolante e confortevole.

Questa tipologia di giardino permette di riscoprire come diverse specie di fiori ed alberi siano in grado di convivere tra loro creando una piacevole armonia. Nel tipico giardino all’italiana non più mancare infatti la siepe, un vero e proprio elemento determinante, piantata fittamente e potata con una certa regolarità affinché non perda la forma che gli è stata attribuita (spesso motivi geometrici ben definiti). Il lauroceraso e l’alloro sono le principali tipologie di piante utilizzate con una certa regolarità per creare siepi che, oltre a delimitare il perimetro dell’intero giardino, fungono anche da frangivento. Importante è anche la presenza di fiori quali tulipanigiacinti e rose utilizzati per arricchire il giardino e creare angoli fioriti o aiuole.

Il giardino all’italiana può svilupparsi su di un unico piano oppure presentare terrazze e giardini pensili. Esso completa da sempre lo spazio esterno di strutture ed abitazioni rendendolo non solo esteticamente più gradevole, ma anche sfruttabile per passeggiate o per organizzare feste. Questo giardino non solo appare particolarmente interessante quando lo si ammira passeggiando, ma la sua bellezza traspare anche osservandolo dall’alto. Sorvolandolo ci si può accorgere delle forme ben definite e delle sfumature di colore sapientemente distribuite. Tutto ciò richiede particolare  cura e una regolare manutenzione, affinché il giardino sia sempre perfettamente rigoglioso e in ordine. Inoltre, per avere una buona distribuzione delle piante sulla superficie a disposizione, occorre sempre creare degli spazi dalle proporzioni ben definite, considerando anche il fatto che oggi il giardino è diventato un luogo sempre più accessoriato, dove non hanno rilievo solo piante e fiori ma anche l’arredamento da esterno.

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Fonte immagine: Giardinaggio.net

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Pavimentazioni: alla scoperta delle piazze più belle, Venezia

Pavimentazioni: PIAZZA SAN MARCO – VENEZIA

Rinomata in tutto il mondo per la sua straordinaria bellezza, Piazza San Marco è una delle piazze più belle ed importanti di Italia. Il suo corpo principale ha una forma trapezoidale che misura ben 170 metri. Piazza San Marco è il cuore della città lagunare, l’unico spazio urbano che assume la denominazione di “piazza“.

La piazza presenta uno sviluppo architettonico di rara suggestione sul complesso monumentale della basilica di San Marco e dello svettante campanile. La forma attuale della piazza è l’esito di numerose modifiche ed espansioni che hanno interessato l’area. In origine, infatti, la zona era destinata ad orto poi, nell’826, con l’arrivo del corpo di San Marco a Venezia e l’edificazione della prima basilica, l’area iniziò ad assumere la sua caratteristica di cuore monumentale della città. Nel 976 l’intera zona fu completamente distrutta da un furioso incendio ma, già due anni più tardi, una seconda basilica era già stata edificata. La terza ed attuale fondazione dell’edificio risale invece agli anni 1050-1094.

A seguito di ulteriori modifiche ed ampliamenti, la piazza venne infine pavimentata nel 1267 circa, con mattonelle di cotto disposte a spina di pesce. Durante il secolo successivo, nel 1392, i vecchi mattoni furono rinnovati prevedendone la suddivisione in scomparti quadrati, i cui bordi erano costituiti da liste di pietra d’Istria. Più di trecento anni dopo, nel 1723, venne eseguita la pavimentazione in trachite euganea con riquadri in pietra d’Istria, il cui disegno fu quasi integralmente ripreso nell’ultima ed attuale ripavimentazione. Quest’ultima fu realizzata negli anni 1888-90, a seguito dell’approvazione del progetto da parte della giunta comunale. Esso prevedeva la riselciatura della piazza rispettando il vecchio disegno delle greche e la scansione dei comparti, e l’uso della trachite euganea come materiale principale. Per le fasce “alla greca” vennero proposti dall’ufficio tecnico il granito di Baveno o, in alternativa, la pietra d’Istria, che fu alla fine preferita dalla commissione in quanto si adattava cromaticamente meglio alla trachite.

I materiali che invece costituiscono attualmente la pavimentazione dei portici fiancheggianti Piazza San Marco (i passaggi delle Procuratie Nuove e Vecchie e della Libreria marciana)  sono il marmo rosso e bianco, con gli immancabili riquadri in pietra d’Istria. Nell’ottocentesca Ala Napoleonica sono stati invece preferiti calcari bianchi e rossi di Verona, mantenendo l’uso della pietra d’Istria per le fasce di contorno. Quest’ultima ha assunto un carattere propriamente decorativo pur garantendo ottimali caratteristiche di durata per le sue intrinseche caratteristiche di resistenza. La trachite è invece il materiale quantitativamente più usato per la pavimentazione del cuore di Venezia, anch’esso con doti di resistenza, durevolezza e buone doti di lavorabilità. Nel posizionare gli elementi lapidei in opera, si doveva porre particolare cura che le facce combaciassero in modo tale da presentare una linea regolare, senza fessure, per non rendere necessarie successive “riboccature”.

Nonostante il trascorrere dei secoli, Piazza San Marco continua ad affascinare milioni di turisti che ogni anno arrivano da tutto il mondo per ammirare Venezia e tutte le opere di straordinaria bellezza che essa racchiude. Insomma, è vivamente consigliato visitare questa fantastica città lagunare, chiunque ne rimarrà estasiato e non vorrà più andarsene!

Vuoi realizzare una pavimentazione? Scopri tutti i materiali in pietra naturale disponibili nel magazzino di Europietre Giardini visitando il nostro sito e scaricando i cataloghi tecnici! Per eventuali richieste di informazioni o preventivi scrivici una email a info@europietregiardini.it, il nostro ufficio tecnico sarà lieto di ricevere la tua richiesta, e cercherà di soddisfarla nel migliore dei mondi!

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Storia dell’uso della pietra naturale nell’età antica

Fin dai tempi remoti la pietra naturale ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale in numerosi contesti, in particolare nell’architettura e nella scultura.

Già nell’Egitto predinastico erano conosciuti ed utilizzati  materiali come dioriti, basalti, alabastri. In questo periodo però era il granito ad avere un ruolo da protagonista. La piramide di Djoser, per esempio, venne costruita utilizzando enormi blocchi di granito, materiale che in Egitto, e forse anche in tutto il resto del mondo, sostituiva per la prima volta il legno ed il mattone crudo. Insomma, a partire dal 2600 a.C. la terra dei faraoni si fece promotrice dell’impiego di un materiale poi ripreso in Grecia e a Roma.

Direttamente dalla meravigliosa capitale italiana, sono infatti rinvenute numerose colonne in granito. Spiccano in modo particolare quelle del Pantheon, una vera e propria testimonianza storica e culturale. Oltre alle colonne è bene ricordare anche gli obelischi, opere rimarchevoli che ancora oggi possono essere ammirate a Roma, in Egitto e a Costantinopoli. Nel mondo della scultura risaltano invece le statue, di cui ricordiamo quella del re Ossimandia, che pare fosse la più grande di tutto l’intero Egitto.

Con la conquista dell’Oriente e l’assoggettamento dei regni ellenistici, Roma si impossessò dei luoghi in cui si trovavano le cave di marmi pregiati e la società venne così a contatto con un’arte che faceva grande uso di questi materiali. Fu proprio tra tarda repubblica e primo impero che Roma si convertì nell’uso del marmo, che divenne uno degli elementi prediletti dall’élite nell’esibizione del proprio prestigio e potere.

Grazie a queste e numerose altre testimonianze, possiamo affermare che la pietra naturale è un materiale di una bellezza estrema, senza tempo, protagonista in età antica arrivando fino ai giorni nostri. Nonostante il trascorrere dei secoli e l’evolversi della società, l’uomo non ha mai lasciato da parte questo importante materiale. Insomma, l’impiego della pietra naturale è riuscito a migliorare in modo esponenziale il mondo dell’edilizia, dell’architettura e della scultura.

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L’antico in giardino: operazioni di intervento e valorizzazione

Un conto è progettare di nuovo, un’altra cosa è invece intervenire sull’antico. Chi decide di metter mano ad una vecchia costruzione dovrà inevitabilmente scontrarsi con ostacoli e preesistenze che possono condizionare alcune scelte. Un vincolo potrebbe far variare parte del progetto.

A questo proposito vogliamo illustrare un intervento effettuato in una casa colonica, per la quale i padroni hanno richiesto l’operazione di salvataggio per un pioppo centenario situato accanto alla loro abitazione e ridotto in condizioni piuttosto critiche. Rami secchi, altri spezzati dalle intemperie, rottami dimorati ai suoi piedi, scortecciature e tanto altro, questa era la triste immagine del pioppo percepibile agli occhi di tutti.

Le fasi del recupero…

Iniziarono così i lavori di restauro: l’impresa edile piazzò la gru da cantiere adiacente al pioppo, i rami “fastidiosi” furono abbattuti. Anche se nessuno ci avrebbe scommesso un soldo bucato, ne valeva la pena tentare. L’intervento di recupero è continuato pensando alla salute delle radici. E’ stato sparso ammendante sabbioso di giusta granulometria, interrandolo per quanto possibile, estendendo l’operazione a tutto il lotto. Questo ha favorito il rigenero di nuove piccole radici che, a loro volta, hanno alimentato la nascita di piccole foglioline un po’ su tutta la pianta. E’ stata eseguita una potatura di tipo conservativa per ribilanciare questo “monumento verde”, cercando di dargli una forma esteticamente gradevole.

….e la riprogettazione del contesto

In seguito al recupero del pioppo centenario, è stato indispensabile pensare alla riprogettazione del contesto. Per pavimentare il trottatoio adiacente al cortile sono stati utilizzati cubetti in pietra di Luserna e porfido. Il percorso del trottatoio si interrompe poi bruscamente per dare spazio ad un disegno tondo di cubetti di porfido posati completamente a secco, che fanno da cornice al maestoso pioppo. La posa a secco permette alle radici di respirare ed offre molteplici vantaggi agronomici. A pochi centimetri dal pioppo è stato inoltre inserito un anello di metallo per sorreggere la pavimentazione a secco e, all’interno di esso, sono stati posizionati dei ciottoli di fiume.

Intervenire sull’antico significa valorizzare e ricucire armonicamente elementi preesistenti coniugando elementi classici e contemporanei. Un pioppo in passato vecchio e malandato, è stato riportato alla vita diventando il fulcro del progetto.

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Il giardino cinese: un’opera d’arte armoniosa e contemplativa

Il giardino cinese è una tipologia di giardino di carattere paesaggistico che punta sull’effetto artistico, sull’armonia data dalle forme degli alberi e dei fiori piantati e sui colori molto accesi. Il giardino cinese ricrea un paesaggio in miniatura idealizzato e si propone di esprimere l’armonia che dovrebbe esistere fra l’uomo e la natura.

I primi giardini cinesi di cui si hanno notizia, sono quelli che sorsero nella valle del Fiume Giallo durante la dinastia Shang (1600-1046 a.C.). Essi si presentavano sotto forma di grandi parchi nei quali i nobili cacciavano la selvaggina o dove venivano coltivate frutta e verdura. La storia di questi giardini ha percorso un’evoluzione di ben 3000 anni, fino a raggiungere la conformazione che attualmente conosciamo.

Il tipico giardino cinese è cinto e suddiviso in settori da muraglioni, include bacini, rocce, alberi e fiori, oltre che un ampio assortimento di padiglioni collegati tra loro da sentieri tortuosi, ponti e gallerie. I paglioni, le sale e i chioschi presenti nel giardino occupano circa i due terzi dello spazio totale. Questi sono utilizzati per accogliere ospiti e dare ricevimenti, fornire riparo o semplicemente riposare. Essi sono posti nei migliori punti  di vista del giardino, su uno stagno o in cima ad una collina, per favorire la contemplazione visiva.

I giardini cinesi contengono solitamente piccoli cortili chiusi che offrono tranquillità e solitudine per la meditazione. Sono inoltre presenti strette gallerie che contribuiscono a dividere il giardino in diverse sezioni con il loro percorso a zig-zag.

Anche l’acqua svolge un ruolo importante. Nei giardini cinesi sono infatti presenti numerosi stagni, fontane laghetti non geometrici, spesso abbelliti con fiori di loto e animati da pesci rossi. Il fluire dell’acqua deve essere lento per dare un senso di quiete, in modo da favorire la pace e la contemplazione.

Ci sono infine i fiori e le piante, elementi che rappresentano la natura nella sua forma più viva, cambiano continuamente con le stagioni, forniscono suoni, aromi e colori per compiacere il visitatore. Le piante che si possono incontrare in un giardino cinese sono principalmente il pesco (simbolo di longevità e immortalità), l’albicocco (simboleggiante la via del Mandarino), il melograno (simbolo di fertilità), il glicine e il salice. Tra i fiori presenti nel giardino cinese, i più apprezzati sono invece l’orchidea, la peonia e il fior di loto.

Tutti gli elementi che compongono il giardino cinese vengono scelti con una cura minuziosa in relazione al loro significato storico-mitologico, letterario o simbolico. Nulla è dato al caso, ogni elemento paesaggistico deve infondere nel visitatore serenità, pace e contemplazione al fine di unire l’uomo e la natura in un vero e proprio rapporto armonioso. Ogni simbolo è un elemento fondamentale per un giardino dove la cura e la ricerca dell’architettura e della composizione floreale equivalgono quasi alla creazione di un’opera d’arte.

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Pavimentazioni: alla scoperta delle piazze più belle, Siracusa

Pavimentazioni: PIAZZA DUOMO, SIRACUSA

Piazza Duomo è situata nel cuore dell’isola di Ortigia, nel centro storico della città di Siracusa, ed è considerata una delle piazze in stile barocco più belle della Sicilia. L’ampio spazio antistante la piazza è circondato da nobili palazzi antichi e facciate di chiese, tra le quali spicca ovviamente il Duomo.

Piazza Duomo ci parla e ci dà testimonianza di tutta la storia della città siciliana, dalla fase preistorica ad oggi. Durante numerose campagne di scavo effettuate tra il 1912 e il 1917, vennero infatti rinvenuti fondi di capanne preistoriche appartenenti alla media età del bronzo. In seguito, durante altri scavi effettuati nel corso degli anni ’60, vennero alla luce altri materiali prestorici e nuovi elementi appartenenti all’epoca degli antichi greci.

Sulle basole bianche in pietra che compongono la pavimentazione di Piazza Duomo si possono osservare delle linee nere realizzate con piombo fuso, formanti un rettangolo all’interno di un altro. Esse sono il segno grafico delle tracce di fondazione di due strutture sacre. La più antica è l’oikos (una casa di culto, il più antico edificio sacro della Siracusa greca), dell’VIII secolo a.C., inglobata in un’altra nel secolo successivo. Questa importante testimonianza dà conferma sul fatto che, la prima preoccupazione dei Greci non appena fondavano una città, fosse quella di sacralizzare il suolo. Un’altra linea nera sulla pavimentazione corre parallela al Palazzo Arcivescovile, indicando una sottostante strada greca.

Il sito sul quale sorge Piazza Duomo lo si può definire unico nel suo genere in quanto è stato ininterrottamente il fulcro della sacralità principale della città di Siracusa. La sua attuale configurazione risale alla ricostruzione di Siracusa, a seguito del grande terremoto che la colpì nel 1693. Piazza Duomo è un luogo in cui convivono le anime greche e barocche della città siciliana, dichiarata patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Se desideri scoprire tutti i materiali da pavimentazioni in pietra commerciati di Europietre Giardini, consulta  i cataloghi tecnici in formato PDF sul nostro sito www.europietregiardini.com e richiedici un preventivo scrivendoci una email a info@europietregiardini.it oppure vieni direttamente a trovarci nel nostro magazzino edile. Siamo a Caraglio, in Via Divisione Cuneense…ti aspettiamo!

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Fonte immagine: Italianways.com

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Pavimentazioni: alla scoperta delle piazze più belle, Acireale

Pavimentazioni: PIAZZA DUOMO – ACIREALE

Piazza Duomo è situata nel pieno centro della città di Acireale, un comune della Sicilia in provincia di Catania. E’ una piazza di impianto barocco circondata dai quattro edifici più importanti di Acireale: la Cattedrale, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, il Palazzo Municipale e il Palazzo Modò.

La pavimentazione originale di Piazza Duomo era in cemento ma, nell’anno 2009, venne rinnovata. Gli architetti e l’ingegnere che seguirono i lavori ritennero che le mattonelle in cemento fossero da sostituire in quanto stonassero con il caratteristico stile barocco che contraddistingue la città. La nuova pavimentazione della piazza venne eseguita seguendo un progetto che si sviluppa con una geometria ben definita.

Attualmente la superficie di Piazza Duomo è suddivisa in 8 anelli concentrici, che sono a loro volta suddivisi in 12 settori per i primi due anelli, e in 24 per i rimanenti. Al centro del disegno geometrico si sviluppa un rosone. Ogni settore componente la piazza è composto da 9 o 18 mattonelle in marmo (denominato white cream), ed è delimitato da una doppia fascia di pietra lavica doppiamente lavorata: bocciardata e levigata. La scelta di queste due lavorazioni è stata appositamente consigliata in modo tale da evidenziare ancora di più la tridimensionalità di Piazza Duomo.

Nella parte centrale della piazza è stato inoltre inserito un mosaico rappresentante lo stemma della città di Acireale, creato minuziosamente in occasione della ripavimentazione avvenuta nel 2009. Per la nuova pavimentazione di Piazza Duomo sono state preparate 1350 mattonelle di marmo,  600 fasce in pietra lavica bocciardata ed altrettante in pietra levigata. Non si può negare che il risultato ottenuto sia ottimo grazie ai materiali in pietra naturale utilizzati ed al disegno geometrico ottenuto.

Europietre Giardini è un’azienda che si occupa di vendita e commercio materiali per pavimentazioni in pietra naturale, in modo particolare in granito. Scopri tutti i nostro prodotti visitando il nostro sito www.europietregiardini.com e scaricando i cataloghi tecnici in formato PDF!

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Fonte immagine: Odysseaetna.it

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Manutenzione e pulizia del granito, cosa c’è da sapere

Il granito è una pietra naturale che, a differenza del marmo e di molte pietre calcaree, risulta essere di facile manutenzione. E’ particolarmente ricercato per le sue caratteristiche di durabilitàdurezza e resistenza all’usura. Per queste ragioni l’impiego del granito è largamente diffuso nel campo dell’edilizia per la realizzazione di pavimentazioni interne ed esterne, davanzali, rivestimenti, piani di lavoro.

Nonostante questo però, il granito necessita di alcuni accorgimenti per quanto riguarda la sua pulizia e manutenzione. Scopriamoli insieme!

Per evitare la formazione di macchie e striature è raccomandato effettuare un trattamento di impermeabilizzazione, che contribuisce a chiudere i micro pori tipici del granito e della pietra naturale in generale . Per le pulizie quotidiane basta utilizzare un semplice detergente neutro diluito con acqua ma, se questo procedimento non dovesse bastare a rimuovere le macchie, possono anche essere adoperati candeggina o ammoniaca. E’ consigliato inoltre effettuare la lucidatura con cera ed acqua almeno una volta all’anno. Questo semplice passaggio garantirà protezione ed una bellezza duratura nel corso degli anni.

Il granito è una pietra resistente a sostanze acide non eccessivamente forti come l’alcool e l’aceto. Sono invece vietati prodotti a base di acido fluoridrico e acido fosforico, che sono in grado di sciogliere il quarzo che compone i silicati.

Un altro aspetto piuttosto importante da considerare è la finitura dell’elemento da trattare. Sulle superfici lucide e levigate è bene utilizzare detergenti diluiti e piuttosto neutri, mentre per quelle più ruvide è consigliabile optare per una soluzione più acida e con una concentrazione maggiore. Un suggerimento è quello di testare il prodotto che si desidera impiegare, applicandone una minima quantità su di una piccola porzione di superficie. Così facendo, si potranno evitare spiacevoli sorprese e danni irreparabili.

Tutti gli elementi in granito commerciati da Europietre Giardini sono di alta qualità, resistenti e durevoli nel tempo. Scopri tutta la nostra linea di prodotti visitando il nostro sito www.europietregiardini.com

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Origini e caratteristiche della diorite

La diorite è una roccia magmatica intrusiva a grana grossa, di composizione chimica e mineralogica intermedia fra la famiglia del granito e quella del gabbro. Essa si formò principalmente nel corso della nascita di catene montuose lungo i margini delle placche continentali (come le Ande), e negli archi magmatici. Il suo nome deriva dalla parola greca “diorìzein“, che significa “delimitare, determinare”.

Essa è composta principalmente da plagioclasio, albite e da minerali femici accessori. Con piccole variazioni della composizione mineralogica, troviamo altre tipologie di dioriti quali la corsite, le porfiriti, le tonaliti ed il serizzo.

La diorite è una pietra naturale estremamente dura, tipicamente di colore grigio scuro, molto difficile da lavorare e scolpire. Questo però, non ha impedito agli antichi egizi (e altre numerose popolazioni) di impiegarla per la realizzazione di vasi, scettri ed elementi di pregio. Le antiche civilizzazioni utilizzavano inoltre sfere di diorite per lavorare il granito, sfruttando così le caratteristiche di durezza che contraddistinguono questa pietra naturale.

Grazie alla sua estrema robustezza e durabilità, oltre ad essere usata frequentemente per la realizzazione di pavimentazioni,  la diorite è diventata popolare come elemento strutturale. Negli ultimi periodi storici venne adottata dai Maya e dagli Inca per rafforzare muri ed armi, ed in epoca medioevale per la costruzione di edifici islamici. Attualmente la diorite è comunemente impiegata nell’edilizia, per pavimentare strade e piazze nelle diverse parti del mondo, sotto forma di ciottoli, cubetti o lastre.

Una pavimentazione esterna eseguita impiegando elementi di diorite, non richiede una particolare manutenzione ed ha un’eterna durata nel tempo. Garantisce la massima resistenza ed è particolarmente apprezzata per il suo elevato contenuto estetico.

La nostra azienda vende e commercia materiali per pavimentazioni in diorite in diverse misure e formati. Se vuoi realizzare una pavimentazione con i nostri prodotti non esitare a contattarci e richiedici un preventivo gratuito scrivendoci al seguente indirizzo email: info@europietregiardini.it

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