Pavimentazioni: alla scoperta delle piazze più belle, iniziamo con Siena

Pavimentazioni: PIAZZA DEL CAMPO – SIENA

Piazza del Campo, conosciuta per l’importante evento denominato “Il Palio” è una delle più belle piazze del mondo.

Importante luogo di incontro e cuore della città, Piazza del Campo presenta un’originale forma a conchiglia suddivisa in nove spicchi, tutti confluenti verso il Palazzo Pubblico con una leggera pendenza.

Essa nacque su un territorio fragile e fangoso, la sua superficie denominata “Campo” era uno spazio destinato ad ospitare mercati e fiere. Nel 1193, con l’evolversi della cittadina, venne eretto un muro divisorio in mezzo alla piazza, da una parte quindi il Campo assunse la sua forma attuale e particolare forma a conchiglia.

A partire dall’inizio del Trecento cominciò la progressiva decorazione e pavimentazione della piazza eseguita in mattoni disposti a nove spicchi separati da strisce di travertino, in memoria dei nove signori che governarono la città. Il cerchio esterno è invece realizzato in pietra serena, delimitato da colonne in travertino che arricchiscono la piazza adattandosi perfettamente al contesto. Nella parte bassa della piazza non tutti si accorgono della presenza del “Gavinone“, una scultura che orna l’apertura per lo scolo delle acque, e di un’iscrizione nella pavimentazione che ricorda il luogo in cui predicò San Bernardino da Siena.

Al di là di svariati interventi sui fabbricati antistanti la piazza, le caratteristiche del Campo sono ormai inalterate da quasi sette secoli, essa continua ad ospitare e a sorprendere ogni giorni turisti e cittadini in arrivo dai tre crinali sui quali è nata la città.

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Il giardino giapponese: un’esperienza estetica

Al fine di esprimere la magica varietà della bellezza della natura e l’emozione legata alla stagione e ai suoi colori, il giardino giapponese è minuziosamente studiato in ogni suo particolare.

Ogni dettaglio del giardino è considerato in termini di proporzione e prospettiva per ricreare un paesaggio più vasto del reale, nel quale la mente spazia libera assorbendo la rigenerante energia della natura.

Nel corso della sua evoluzione il giardino giapponese si è accompagnato alle più svariate tipologie abitative, dai grandi castelli dei comandanti militari fino alla minuta e discreta casa del tè, adeguandosi alla situazione culturale e al carattere della società dell’epoca.

Considerato parte integrante e inseparabile della casa, il giardino rappresenta uno spazio da godere già dall’interno, soprattutto grazie alla presenza delle ampie pareti scorrevoli della casa tradizionale, che si aprono sul giardino riducendo la distanza tra ambiente interno ed esterno.

Questo implica lo studio e la scelta di punti di visuale per ottenere un maggior godimento del giardino e garantire la massima suggestione del paesaggio.

Ne è un esempio lo tsubo-niwa, un piccolo giardino ammirato dall’interno dell’abitazione il quale, nonostante le sue dimensioni ridotte, riassume l’essenza della natura attraverso un numero minimo di elementi, spesso soltanto ghiaia e rocce.

Anche nei grandi giardini con laghetto e isole il punto di visuale è considerato dall’abitazione, presentando un effetto visivo completo e suggestivo.

Il classico giardino della casa del tè con il particolare piccolo sentiero “roji” che conduce l’ospite dall’ingresso fino al giardino interno della casa del tè è il primo esempio di giardino in movimento. Le pietre del vialetto calpestate dal visitatore scandiscono il passo, allontanando la mente dalle preoccupazioni della vita e facendo predominare la semplicità del giardino e dei suoi elementi.

Dalla semplicità del piccolo roji si sviluppa l’idea dei grandi giardini da passeggio ricchi di specchi d’acqua, isole, colline, vialetti, ponticelli. . .la presenza di tutti questi elementi fa sì che si crei quindi una composizione di scorci naturali godibili in barca nel laghetto o semplicemente passeggiando a piedi.

Ciò che accomuna tutte queste tipologie di giardini è la tecnica dello shakkei che implica l’integrazione del paesaggio esterno con tutti i suoi elementi al paesaggio interno realizzato dall’artista, esaltandone così l’apprezzamento in movimento e rendendo più attiva la partecipazione del visitatore che contempla il paesaggio scoprendone le caratteristiche passo a passo.

I giardini giapponesi sono quindi spazi piacevoli studiati nei minimi dettagli con lo scopo di trasmettere una sensazione di pace e armonia a tutti coloro che li visitano e li attraversano.

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Il granito e le sue origini

Il granito è una pietra naturale, formata da grani contigui e grossi cristalli, la cui origine viene discussa ormai da più di un secolo. L’ipotesi più accreditata è che sia una roccia ignea intrusiva, detta anche magmatica, formatasi dal raffreddamento e dalla cristallizzazione di un magma basico fluido. Il magma risalendo verso la superficie terrestre, per forza propria o per pressioni interne, subisce un brusco cambiamento di temperatura dando origine a rocce effusive, quando invece si solidifica lentamente al di sotto della superficie terrestre si trasforma in roccia intrusiva.

Le rocce intrusive si raffreddano lentamente e questo processo permette la graduale formazione di cristalli ben visibili, spesso anche di grossi granuli; esse possono essere riportate in superficie grazie a fenomeni atmosferici che ne erodono la copertura oppure grazie a movimenti della crosta terrestre.

I graniti sono le rocce intrusive più rappresentative: sono costituiti principalmente da minerali come il quarzo, l’ortoclasio (feldspato posattico), le miche, che ne determinano anche la particolare colorazione che varia dal nero a tutte le gradazioni del grigio, fino alle tonalità del giallo, del rosa e del rosso.

Il granito è largamente utilizzato nell’edilizia, soprattutto nelle pavimentazioni e nella costruzione di monumenti. E’ una pietra estremamente dura e resistente, la sua compattezza lo rende impermeabile e durevole, non mostra i segni del tempo; queste peculiarità lo rendono impareggiabile nell’uso edilizio. Il suo impiego conferisce eleganza, funzionalità, praticità per le caratteristiche di compattezza, resistenza all’usura e non gelività, del tutto intaccabile da acidi e sostanze oleose e corrosive.

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