Il giardino giapponese: un’esperienza estetica

Al fine di esprimere la magica varietà della bellezza della natura e l’emozione legata alla stagione e ai suoi colori, il giardino giapponese è minuziosamente studiato in ogni suo particolare.

Ogni dettaglio del giardino è considerato in termini di proporzione e prospettiva per ricreare un paesaggio più vasto del reale, nel quale la mente spazia libera assorbendo la rigenerante energia della natura.

Nel corso della sua evoluzione il giardino giapponese si è accompagnato alle più svariate tipologie abitative, dai grandi castelli dei comandanti militari fino alla minuta e discreta casa del tè, adeguandosi alla situazione culturale e al carattere della società dell’epoca.

Considerato parte integrante e inseparabile della casa, il giardino rappresenta uno spazio da godere già dall’interno, soprattutto grazie alla presenza delle ampie pareti scorrevoli della casa tradizionale, che si aprono sul giardino riducendo la distanza tra ambiente interno ed esterno.

Questo implica lo studio e la scelta di punti di visuale per ottenere un maggior godimento del giardino e garantire la massima suggestione del paesaggio.

Ne è un esempio lo tsubo-niwa, un piccolo giardino ammirato dall’interno dell’abitazione il quale, nonostante le sue dimensioni ridotte, riassume l’essenza della natura attraverso un numero minimo di elementi, spesso soltanto ghiaia e rocce.

Anche nei grandi giardini con laghetto e isole il punto di visuale è considerato dall’abitazione, presentando un effetto visivo completo e suggestivo.

Il classico giardino della casa del tè con il particolare piccolo sentiero “roji” che conduce l’ospite dall’ingresso fino al giardino interno della casa del tè è il primo esempio di giardino in movimento. Le pietre del vialetto calpestate dal visitatore scandiscono il passo, allontanando la mente dalle preoccupazioni della vita e facendo predominare la semplicità del giardino e dei suoi elementi.

Dalla semplicità del piccolo roji si sviluppa l’idea dei grandi giardini da passeggio ricchi di specchi d’acqua, isole, colline, vialetti, ponticelli. . .la presenza di tutti questi elementi fa sì che si crei quindi una composizione di scorci naturali godibili in barca nel laghetto o semplicemente passeggiando a piedi.

Ciò che accomuna tutte queste tipologie di giardini è la tecnica dello shakkei che implica l’integrazione del paesaggio esterno con tutti i suoi elementi al paesaggio interno realizzato dall’artista, esaltandone così l’apprezzamento in movimento e rendendo più attiva la partecipazione del visitatore che contempla il paesaggio scoprendone le caratteristiche passo a passo.

I giardini giapponesi sono quindi spazi piacevoli studiati nei minimi dettagli con lo scopo di trasmettere una sensazione di pace e armonia a tutti coloro che li visitano e li attraversano.

#europietregiardini

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